Sibari Hotel - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
 Sibari fu una terra conosciuta per il suo splendore e la sua ricchezza; fu distrutta dalla rivalità della città di Crotone nel 510 A. C. Solo col tempo riuscì a riacquistare l’antico splendore, infatti sulle rive del fiume Sibari, furono rinvenuti i resti dell' antica Sibaris, grande città della Magna Grecia. Gli scavi misero in luce le fasi romane, più superficiali e consistenti dal punto di vista monumentale. Le località dove furono eseguiti gli scavi sono: il Parco dei Tori, il Parco del Cavallo, Casa Bianca e Stombi Nel Parco dei Tori emerse un quartiere artigianale della Sybaris arcaica: Sono visibili i resti, di un edificio rurale, relativo alla città di Thourioi (ca. 400 a.C.), ed altri edifici più antichi (VI a.C.). Il Parco del Cavallo, è la zona dove, nel 1932, iniziarono gli scavi ed ancora oggi è il settore più indagato. Nel sito emerse un tracciato viario che risalirebbe al periodo della fondazione di Turi. Altri importanti resti rivenuti sono: - un teatro romano (100 a.C.- 50 d.C.), nelle cui vicinanze furono recuperati frammenti architettonici, sculture metopali e blocchi di un fregio scolpito nella seconda metà del VI sec. a.C..
 Fu, inoltre, scavata una fondazione in blocchi di età arcaica, forse pertinente ad un edificio sacro, si pensa che si tratti di un primitivo luogo di culto situato fuori dall'abitato di Sibari. La storia dell'area dove sorse il teatro è complessa. Inizialmente fu occupata da eleganti abitazioni con pavimenti musivi (100 a.C. circa), in seguito (50 a.C.) fu costruito un emiciclo con due colonnati. Nel 50 d.C. fu innalzato il teatro.
 - Impianti di abitazioni private (I-VI secolo d.C.) che presentano piante e disposizione simili: cortile, con al centro un pozzo, circondato da vani con pareti intonacate e con pavimenti decorati a mosaici. - un edificio termale del I sec. d.C. - Resti della cinta muraria. - Necropoli romana. A poca distanza da Parco del Cavallo, in direzione del mare, si trova la localita' Casa Bianca. Qui, nei pressi della spiaggia, furono individuate le tracce di un probabile scalo di alaggio utilizzato per portare in secco le imbarcazioni e ripararle. Quest’ultima area, tra il I secolo a.C. e il III d.C., per lo spostamento della linea di costa e il progressivo interramento, venne destinata a necropoli. Visibili anche i resti di una cinta muraria relativi alla colonia latina di Copia.
 Anche la località "Stombi" si presenta molto interessante per la conoscenza di Sibari, perché si tratta di una zona urbana riedificata solo parzialmente dopo il 510 a.C.: si possono vedere allora edifici e monumenti della città d’età arcaica, come le fondazioni di un modesto edificio, pozzi, fornaci. Da vedere, inoltre, a poca distanza dagli scavi, il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide dove raccoglie i corredi delle tombe greche e protostoriche, ceramiche e bronzi. Sempre a Sibari vi è un moderno stabilimento termale ed il più grande porto turistico della Calabria, in località laghi di Sibari.
 Sibari conserva numerose testimonianze archeologiche, in particolare la zona degli scavi, divisa in tre settori archeologici, oggi mette in luce l’area occupata dall’antica Sybaris. Nel “Parco dei Tori” sono visibili i resti del quartiere settentrionale della “Sybaris” arcaica, con i resti di un edificio rurale della città di “Thoùrioi”. Il “Parco del cavallo” mette in luce i resti della romana “Copia”, impostata sull’impianto urbanistico di Thurii e con tracce della fase di vita relativa a Sibari. Nel “Parco della Casa Bianca” vi sono stati ritrovati i resti più antichi, con l’area portuale di Thurii-Copia, successivamente riutilizzata per impiantarvi una necropoli.
.: GASTRONOMIA
 L'enogastronomia dell'area della Sibaritide risulta essere assai variegata e vasta.
Tra i prodotti tipici del territorio troviamo:
  • Liquirizia (ritenuta la migliore al mondo dalla Enciclopedia Britannica);
  • Pancetta, Salsiccia, Soppressata, Capocollo;
  • Rosamarina;
  • Caciocavallo e Latticini;
  • Clementine;
  • Limoni;
  • Olio;
  • Pane.
Fiorente è anche la viticoltura; tra i vini sono degni di nota:
  • Esaro (IGT);
  • Valle del Crati (IGT);
  • Pollino (DOC).
Nell'area molte sono le aziende che producono tipicità enogastronomiche. Tra le maggiori citiamo:
  • Amarelli Liquirizia S.a.s. (Rossano Calabro);
  • Oleificio Gabro S.r.l. (Cassano allo Ionio);
  • Bellucci Caterina e Petrelli Rosa S.a.s. (Rossano Calabro);
  • Doc S.r.l. (Rossano Calabro);
  • Sapia Liquori Artigianali (Rossano Calabro);
  • Perri e Chiellino S.n.c. (Cassano allo Ionio);
  • Panificio Mauro (Cerchiara di Calabria).